L’agenzia creativa Vulcano presenta un nuovo format di dialogo e inclusione dei linguaggi della contemporaneità e dei giovani talenti creativi all’interno del contesto di lavoro, che darà vita a un percorso che culminerà con una mostra aperta al pubblico.
Fuori dal vaso è il titolo del progetto, a cura di Daniele Capra e Nico Covre, che muove a partire da una residenza studio di due mesi per artisti nella nuova sede dell’azienda presso il Vega Park di Venezia. Gli artisti sono stati selezionati tra i più talentuosi giovani recentemente emersi dall’Accademia di Belle Arti di Venezia: Beatrice Gelmetti (Verona, 1991), Adelisa Selimbašić (Malsch, Germania, 1996), Mattia Sinigaglia (Sirmione, 1989) e Francesco Zanatta (Treviso, 1989).
Gli artisti sono stati invitati a svolgere un periodo di ricerca di due mesi nel dinamico contesto relazionale della sede dell’azienda, condividendo tempo e spazio di lavoro con i collaboratori e i clienti di Vulcano. Dal punto di vista curatoriale il progetto si propone di analizzare le pratiche della pittura contemporanea focalizzando l’attenzione su come gli strumenti tecnologici siano diventati ineludibili compagni di lavoro che hanno cambiato gli approcci e le modalità operative degli artisti.
Grazie a questa coabitazione immersiva dei quattro giovani artisti nel cuore pulsante dell’agenzia creativa, si darà origine a un vero proprio scambio di visioni e competenze tra mondi apparentemente lontani. L’espressione “farla fuori dal vaso”, cui il titolo fa evidente riferimento, sottolinea la disponibilità ad andare oltre le regole e le usuali modalità di lavoro: non solo per gli artisti nel tentativo di superarsi, ma anche per l’azienda che con questo progetto riconferma la propria attitudine alla sperimentazione e la volontà di confrontarsi attivamente con l’arte contemporanea.
La storia di Vulcano inizia con una fuga. Nel febbraio 1997, sui colli del Montello, un gruppo di ragazzi uniti dalla passione per l’arte contemporanea, la cultura urbana e la musica indie, dà vita a una realtà ibrida ed esplosiva. Restaurano un vecchio casolare nel bosco di Santi Angeli e ne fanno un punto di ritrovo per artisti, designer, musicisti, fotografi e skater. Una dolina viene liberata dagli alberi pericolanti e diventa una cavea teatrale per spettacoli e concerti: come palco, una delle halfpipe più grandi e invidiate del Triveneto.
Da questa esperienza seminale i soci fondatori decidono di convogliare le proprie energie e competenze in un altro esperimento, fondando una società che porta la digital transformation nelle aziende di mezzo mondo. Con un occhio sempre attento ai movimenti dell’arte del presente, che rimane un prezioso serbatoio di ispirazioni e stimoli al pensiero laterale. Si tratta di una fase intermedia in cui si sviluppano le basi per un ritorno alle origini, ma con alle spalle una consolidata pratica gestionale.
Da queste premesse ha preso forma Vulcano, un’agenzia creativa il cui approccio progettuale è caratterizzato dalla collaborazione con il mondo dell’arte contemporanea. Vulcano nasce infatti nel 2011 con la prima edizione di RAVE East Village Artist Residency, il programma di residenza d’artista che apre la discussione sul ruolo dell’arte contemporanea nei confronti della prospettiva biocentrica, collaborando negli anni con artisti quali Adrian Paci, Ivan Moudov, Regina Josè Galindo, Tomás Saraceno, Diego Perrone, Igor Grubic, Giuseppe Stampone. Vulcano ha inoltre prodotto Ossessione Vezzoli, il docufilm che racconta in ‘presa diretta’ due anni nella carriera di Francesco Vezzoli, dal Museo MAXXI di Roma al MOCA di Los Angeles, dalla Biennale Architettura di Venezia al Pitti di Firenze, dal Doha Qatar Museum of Modern Art al MoMA PS1 di New York, fino all’Aurora Museum di Shanghai.
Vulcano opera a livello internazionale in progetti di branding, marketing, digital design realizzando eventi, produzioni fotografiche e video, ricorrendo a un mix continuo di competenze trasversali. Proprio grazie all’arte contemporanea l’approfondita conoscenza delle tecnologie digitali trova la possibilità di nuove modalità comunicative, distintive e innovative.
Verona, 1991
Ha conseguito il diploma di primo livello in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel marzo 2016, prosegue i suoi studi in pittura frequentando la specialistica all’interno dell’Atelier F, prof. Carlo Di Raco. Membro del colletivo “Fondazione Malutta”, composto da giovani artisti emergenti nel mondo dell’arte contemporanea.
Malsch, Germania, 1996
La figura umana e la natura sono i soggetti più ricorrenti nella pittura di Adelisa Selimbašić, resi sulla tela con forme sintetiche e colori liquidi che conferiscono alle masse un volume vivido e vibrante. Selimbašić è diplomata al Liceo Artistico di Nove (Vi) e attualmente frequenta il corso di specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra le mostre recenti nel 2019 Atelier F, Forte Marghera, Venezia Mestre, Sunny Art Prize, Sunny Art Center Gallery London (GB); De Pictura, galleria Gare82, Brescia; ShinglleJ22 Prize, Museo Archeologico di Anzio (Rm); 102ma Collettiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Opera Prima, Art Zagreb, Zagabria (HR); nel 2018 Combat Prize, Museo Fattori, Livorno; 1, 2, 3… StArt!, Centro Culturale San Gaetano, Padova. Vive e lavora a Venezia.
Sirmione, 1989
Nel 2015 si laurea a pieni voti in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida del prof. Carlo Di Raco. Nello stesso anno partecipa a Some velvet drawings, a cura di Eva Comuzzi in collaborazione con Andrea Bruciati all’ArtVerona, e a Demanio Marittimo performance di disegno: In parte riproducendo forme note, in parte creando mostri sconosciuti: Drawing as Performance, a cura di Andrea Bruciati Marzocca di Senigallia. Nel 2016 viene selezionato dalla commissione curatoriale per il Premio O.R.A e nel Settembre dello stesso anno per la residenza Atelier-Austmarka in Norvegia. Nel 2017 e 2018 e selezionato fra i finalisti del Premio Combat mentre nel 2017 per il Premio Francesco Fabbri. Lo stesso anno presenta la sua prima personale intitolata Programma androgino 1999, nello spazio Labour Book+Selfmade residency, Venezia. Nel 2018 partecipa a Pausa babba (con mamma e papa) insieme a Francesco Cima e Paolo Pretolani nello studio di Thomas Braida, Valerio Nicolai e Enej Gala, Torino.
Treviso, 1989
Le opere di Francesco Zanatta sono caratterizzate da un’atmosfera di onirica sospensione in cui isolati elementi figurativi si dissolvono in una pittura fluida di puro colore, dotata di un cromatismo surreale e lisergico. Zanatta è diplomato in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e ha seguito poi i corsi della LAMK University of Applied Sciences, a Lahti (FIN). Tra le mostre cui ha partecipato nel 2019 Tutti non ci sono, Traffic Gallery, Bergamo; Scores, Artnight Venezia; nel 2018 Back to Reality, Frase Contemporary Art Prize; Opera prima, Dumbo Dox, Venezia Mestre; Braintooling, Dolomiti Contemporanee, Forte di Montericco, Pieve di Cadore, (Bl); Opera Prima, Atrio Moumentale ASP-ITIS, Trieste; nel 2017 Atelier 2016, mostra collettiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; nel 2016 Stonefly Art Prize, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Laboratorio Aperto, Forte Marghera, Venezia Mestre; My Eyes Were On Fire And You Know Why, Fellmannia Gallery, Lahti; Mite Item Project, Arabiasali Teatteri, Helsinki (FIN); The Art of Basware, Musikkitalo, Helsinki; Taideinstituutti Nyt, Oyoy Gallery, Lahti; Practicing The Object, Fondazione Pistoletto, Biella.